Gabler

Il Gabler non quello a 3.263 negli Alti Tauri, sarebbe una „fake news“ asserirlo, giá arrivarci ora sarebbe complicato, ma nel periodo odierno di diffusione globale di „post-verità“ e cioè di dati distorti, qualcuno ci crederebbe. No è quello vicino a casa a 2.574 metri, una delle cime più elevate nel gruppo della Plose. Plose la nudità calva come l’ha descritta Josef Rampold „kahle Blöße der Gipfelkuppe“, di cui appunto il Gabler rappresenta il punto panoramico più alto. Il Tolomei l’aveva rinominato „Forca grande“, nome inadatto che mi ricorda non tanto l’attrezzo agricolo, ma lo strumento per l’impicaggione. Il posto è molto bello, più bello di quanto il Tolomei l’abbia malamente trattato, sia per il panorama di cui si gode dalla cima, che per la facilità di arrivarci in tutte le stagioni. Comunque partendo dal fondovalle era lunghetta anche questa meta: sono 2.221 metri di dislivello e 27 km fino al Palmschoß, in ottima compagnia.

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