Steinernes Lamm
Torno nella Valsertal dopo due anni di pausa dovuti alle parziali chiusure delle frontiere.
L’otto di agosto, circa trentasette giorni fa, l’Alpeiner Bach è esondato e ha distrutto due ponti, allagato i campi nella parte finale della valle, distrutto automobili parcheggiate, lambito la stazione a valle della funicolare che porta alla Gerauer Hütte e distrutto parte della strada che porta alle malghe.
Nel frattempo è stata ricostruita la strada che porta alle malghe, ma di più non si può fare perché il territorio è sotto tutela “Natura 2000” e il gestore del rifugio, nonostante il danno avuto alle tre vetture danneggiate completamente, può dirsi fortunato, poiché la funicolare si è salvata.
In due ore e mezza arrivo al rifugio e proseguo seguendo il sentiero che porta verso la valle Wildlahnertal, mi fermo all’altezza del cosiddetto agnello pietrificato “Steinernes Lamm”, ma dato che devo tornare alla macchina nel Valsertal, torno in dietro a pranzare la rifugio Gerauerhütte.
Qui scopro che le misure di contenimento del contagio vengono osservate scrupolosamente. In Austria l’obbligo di esibire il “greenpass” vale anche se ci si siede all’esterno di un locale. Infatti Katharina mi chiede subito di mostrarle il “QR Code” e di registrami sul sito “Easy Trace Pro” che registra la mia presenza indicando anche il numero del tavolo dove prendo posto.
In Sudtirolo non mi era mai successo di dover mostrare il QR all’interno di un ristorante, infatti proprio di sera ho cenato in ristorante locale e a nessuno degli ospiti è stato chiesto.
Cosa dire del paesaggio, molto particolare con le cime del Schrammacher, dello Fußstein e dell’Olperer che ci accompagnano per tutta la salita.
Interessante anche la storia del rifugio, fondato dalla sezione del D.und OeAV di Gera nel 1890 e dopo travagliate chiusure durante i due conflitti mondiali, riapri nel 1977.
Dopo la seconda guerra mondiale, la Geraer Hütte, come tutti i rifugi DAV in Austria, fu confiscata dalle potenze vittoriose e consegnata allo stato austriaco. Poiché le sezioni della Germania dell’Est furono sciolte dalle forze di occupazione sovietiche nel 1945 non fu possibile ristabilirle durante l’era della DDR, quando fu restituita nel 1956, la sezione di Landshut inizialmente rilevò il rifugio in amministrazione fiduciaria e poi dal 1973 anche come proprietario legale.