Punta Linke + Monte Vioz

Punta Linke 3631m e Monte Vioz 3645m

dal Doss dei Cembri / Pejo

Dislivello: 1.235 m

IL QUADRO STORICO
Nell’estate del 1911, sotto la cima Vioz a 3.535 m fu inaugurata, ad opera del Club alpino di Halle (Germania), la Viozhütte, il più alto rifugio delle Alpi Orientali.
Nel 1915, con l’inizio delle ostilità tra impero austro-ungarico e Italia, il rifugio fu posto sotto controllo militare austro-ungarico, diventando uno comando tattico avanzato di alta quota con il ruolo di coordinare le operazioni in quota del settore Vioz-Ròsole e i rifornimenti provenienti dal fondovalle.
Nel 1917 venne realizzato un possente impianto teleferico che da Cogolo (1160 m) raggiungeva l’anticima ovest del Vioz, Punta Linke, a 3629 m.  Da qui, con un’ulteriore campata di 1300 metri che attraversava il ghiacciaio dei Forni, giungeva all’importante presidio posto sul costone sud-orientale del Palon de la Mare, oggi noto come “Coston delle barache brusade” a 3300 m.

A Punta Linke la stazione di transito per la teleferica era stata realizzata all’interno di una galleria nel ghiaccio. Un’altra galleria era stata scavata in roccia e permafrost (terreno perennemente ghiacciato) per permettere l’attraversamento in copertura del crinale della montagna. All’interno della baracca in legno erano ospitati il motore di trazione della teleferica e l’officina meccanica. All’esterno furono costruiti altri baraccamenti e sul pianoro a nord del crinale della cima venne piazzata una batteria d’artiglieria. Al termine delle ostilità il presidio venne abbandonato, lasciando sul posto un’ingente quantità di materiale di ogni tipo.

DUE GIORNATE ALL’INSEGNA DEL TEMPO VARIABILE:

Eravamo un gruppo di tredici amici per festeggiare il compleanno di un’amica, ottima cena al rifugio “Mantova al Vioz” gestito molto bene !

Poco dopo essere arrivati al rifugio, abbiamo proseguito per salire sulle due cime durante una breve “finestra” di tempo accettabile, prima che tornasse la neve, pioggia e un temporale.

Questa mattina aveva schiarito e la salita alle due cime è stata spledida e la vista spaziava su le cime più conosciute, dal Brenta, Pressanella, Adamello Punta San Matteo, Palon de la Mare, Cevedale, Gran Zebru……. Sul terreno giaceva qualche centimetro di neve fresca caduta durante la notte.

Complimenti a Toni per l’ottima organizzazione !

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