Via Licia
Le nostre tappe:
21 Aprile : Kayaköy Harabeleri – Ölüdeniz Caddesi 4,63 km
22 Aprile : Mamas’s Kabak – giro ad anello Mandarun Boutique Hotel – con bagno alla spiaggia di Kabak 15,14 km
23 Aprile : Mandarun Bouztique Hotel – Ölüdeniz 16,36 km
24 Aprile : visita della città di Fethiye e passeggiata lungo il golfo 10 km
25 Aprile : da Yediburunlasr a Gavuraghi 15,14 km
26 Aprile : lungo l’Acquedotto romano 7,83 km e sito archeologico di Patara e
da Kas alla baia di Limanagzi 3,89 km
27 Aprile : da Likya Yolu a Kekova 13,22 km
28 Aprile : da Kekova a Demre 12,54 km
29 Aprile : Gelidonya a Adrasan 16,33 km
30 Aprile : da Adrasan a Olympos e ai fuochi fatui 25 km
Alcune impressioni lungo il cammino:
All’aeroporto di Dalaman ci accolgono Erol ed Egemen che ci accompagneranno per i prossimi undici giorni. Erol trasporta i nostri bagagli di tappa in tappa e ci porta in auto all’inizio e ci attende alla fine di ogni tappa, in questo modo evitiamo parti del cammino meno attraenti su asfalto. Di tappa in tappa il cammino si fa sempre più interessante, la scelta dei tragitti proposta dai nostri accompagnatori privilegia sentieri immersi nella natura, siti archeologici e baie dove fare il bagno.
Interessanti sono le super strade a quattro corsie, dove improvvisamente ci si ferma ad un semaforo, oppure dove ci si può cambiare senso di marcia (inversioni a u), servendosi di piccole rotonde tra il spartitraffico.
Inizialmente improvvisiamo, il forte vento caldo e la sabbia sahariana ci obbligano a cambiare il nostro programma, ma il giorno seguente il tempo migliora e si riparte.
Oggi siamo arrivati a Patara passando per l’interno, tra monti, greggi di capre, pochi turisti, i primi li abbiamo incontrati a Bel (un gruppo di russi), poi due norvegesi e due di Granada e nuovamente russi con mega zaini con tenda. Ogni tanto ci fermiamo lungo il cammino gustando un caffè turco o una spremuta di arance. La preghiera del muezzin ci accompagna cinque volte al giorno, dall’alba alla notte, ogni giorno cambia leggermente l’orario a seconda del sorgere del sole e del tramonto. Oggi meno caldo, rispetto agli ultimi due giorni, da domani è previsto bel tempo, abbiamo intenzione di fare due tappe nella stessa giornata e di visitare dei siti storici, come quelli dell’antica Telmessos visitata l’altro ieri.
Il paesaggio diventa sempre più interessante man mano che ci spostiamo più a sud; ieri eravamo a Patara l’antica Arsinoe con l’importante sito archeologico, la spiaggia molto amata dai hippy, luogo di nascita di San Nicola, le innumerevoli serre per la coltivazione degli ortaggi, qui abbiamo seguito un sentiero lungo un acquedotto romano, poi nel pomeriggio ci siamo spostati a Kas, che sta di fronte alla più orientale delle isole greche abitate (Castelrosso) e nel pomeriggio abbiamo raggiunto una baia seguendo un sentiero costiero che passa tra siti lici scavati tra le rocce, cenato in un ristorante tipico e tornati a Kas di notte a bordo di un battello.
Oggi ci siamo spostati più a sud poco dopo Sahilkilincli e da lì seguito un sentiero che passa per il porto licio di Aperlai, poi dopo un bagno ristoratore abbiamo raggiunto la piccola località di Kekova
Di giorno fa sempre più caldo, ieri abbiamo percorso un altro sentiero costiero, partendo da Kekova, stupenda la spiaggia di ciottoli di Çağıllı Plajı dove abbiamo fatto il bagno, per poi giungere a Demre. Qui ci aspettava il nostro amico Erol che passando per Myra ci ha accompagnato fino a Adrasan, località che si affaccia sulla baia dell’Olympos. Adrasan è un buon punto di partenza per le altre tappe, ottimo l’albergo in cui alloggiamo, interessante è la presenza di personale kirghiso, nel settore turistico manca il personale e viene reclutato nei stati della via della seta dove tutti parlano il turco con accenti diversi. Oggi abbiamo percorso forse il sentiero più interessante, sedici km e ottocento metri di dislivello all’ombra di una pineta, poi bagno in spiaggia con birre e spremute.
Dopo 140 km siamo arrivati a Olympos e qui si conclude il nostro cammino sulla via Licia.
La città di Olympos venne fondata in periodo ellenico, nei pressi dell’omonimo monte, attualmente chiamato Tahtalı Dağı, una delle venti montagne nel mondo con questo nome.
Da quelle montagne, racconta la mitologia greca, il dio Poseidone scrutava le gesta di Ulisse quando, lasciata Calipso, travolto da una tempesta, fece naufragio sull’isola di Nausicaa.
La tappa di oggi è stata la più lunga, circa 25 km e 948 m/d, ma molto varia.
Lungo il sentiero abbiamo visto molte tartarughe e cani randagi, la prima tappa l’abbiamo fatta ad una malga dopo il primo passo, quest’ oggi frequentata da comitive di russi, anche al sito archeologico e in spiaggia solo russi, persino quelli alternativi,/hippy anche loro russi, gli altri escursionisti incontrati erano turchi.
Mancano i turisti tedeschi che fino a pochi anni fa rappresentavano la fetta più consistente. I motivi sono vari, la forte inflazione ha spinto i prezzi in alto, costa meno trascorrere le vacanze in Grecia o in Spagna. Pure i russi che rappresentavano una grossa fetta del turismo preferiscono l’Egitto, nel 2022 erano ancora 5,2 milioni e l’anno scorso ne sono arrivati circa quattro milioni. In quasi tutti gli alberghi in cui abbiamo alloggiato eravamo quasi gli unici clienti, va comunque considerato che la stagione turistica inizia generalmente dal quindici di maggio.
Dopo la visita del grande sito archeologico, abbiamo proseguito per i fuochi fatui, dalle rocce arde il fuoco della Chimera e questo ininterrottamente da circa duemila anni.
Prima di rientrare a Ardasan in auto (circa mezz’ora) abbiamo fatto l’ultimo bagno.
Stanchi e soddisfatti, siamo tornati al nostro accogliente albergo dove i cuochi kirghisi ci hanno viziato con ottimi piatti tipici della zona.