Plose
Rifugio Plose – Plosehütte dal Valazza
„Lo sforzo costante aveva un potere ipnotico. Quando la pendenza non era eccessiva e la traccia non troppo ardua, la testa si sgombrava. Il corpo si vedeva assegnare un compito semplice (seguire un tratto rettilineo su una superficie piana) e la mente, libera da pastoie, vagava nel proprio giardino. Altra condizione necessaria alla meditazione: che il paesaggio non sia troppo spettacolare. Il sublime schiaccia: Stendhal l’aveva sperimentato. In una gola irta di stalattiti era difficile pensare. Dolci radure leggermente ondulate si prestavano meglio. La memoria attingeva al paesaggio.“
Sono alcuni versi tratti dal “Trentaquattresimo giorno” del racconto di Sylvian Tesson durante l’attraversata delle Alpi con gli sci da Mentone a Trieste.
Un’immersione vertiginosa nella bellezza segreta delle vette innevate. Un viaggio poetico e spirituale !
Ieri il libro me lo sono divorato, ne consiglio la lettura !
Cosa dire della salita di oggi, non ci aspettavamo una neve così bella, farinosa ed abbondante al punte che abbiamo ripellato da Valcroce.