Gran Sasso

Gran Sasso d’Italia

dopo una quarantina di anni sono tornato nei luoghi dei ricordi, sul Gran Sasso in Abruzzo.

Erano gli anni fine settanta ed allora ero salito da solo sulla cima Occidentale per la normale da Prati di Tivo.

Quest’anno sono sceso in Abruzzo in compagnia di amici sull’altro lato e cioè da Campo Imperatore.

Molto particolare la strada panoramica che porta alla nostra destinazione, passa per ampie praterie, l’orizzonte si estende, gli spazi si allargano e le dimensioni diventano immense quando ci si avvicina a Campo Imperatore. Ciò che maggiormente colpisce a Campo Imperatore, sono gli spazi, le vaste dimensioni che sono sempre totalmente visibili, grazie anche alla vegetazione che è esclusivamente erbacea e anche il nostro rifugio si vedeva già da lontano.

Al rifugio Duca d’Abruzzi ci siamo fermati per due notti, struttura molto piccola con una quindicina di posti letto, nel quale ci siamo trovati bene, più che altro per l’ambiente familiare dei giovani gestori. L’ambiente interno è spartano, faceva freddo, specialmente di notte nel sacco a pelo vestiti, ma anche nella sala pranzo nella quale ci scaldavamo a tisane e tee. La cena era sempre ottima ed abbondante con tre portate, accompagnata da un ottimo vino rosato. L’alba si annunciava già verso le cinque anticipata da forti folate di vento, dovute anche per la posizione in cresta sul Monte Portella. Siamo partiti sempre verso le otto. Sabato le condizioni atmosferiche erano variabili, ma ci è andata bene fino alla nostra seconda cima, poi leggera pioggerellina e nuovamente qualche sprazzo di sole. Per prima siamo saliti al Corno Grande sulla Cima Occidentale lungo la Via Cresta Ovest, poi scesi per un tratto per la normale fino alla Sella dei due Corni e risaliti lungo la ferrata Danesi al Corno Piccolo, da qui scesi sulla normale (belle e particolari, entrambe le vie!). Tornati alla Sella dei due Corni, abbiamo proseguito in un sali scendi lungo la ferrata ex -Brizio, ora “Ferrata dei Ginepri” (qui la roccia era bagnata e bisognava prestare più attenzione) passando per il piccolo nevaio che si può aggirare passandoci sotto, per giungere nuovamente alla Sella di Monte Aquila e poi nuovamente al nostro punto di partenza.

Domenica abbiamo seguito il sentiero geologico sul monte Aquila, per lunghi tratti in cresta che ci ha portato all’attacco del sentiero del Centenario, nostra prossima meta per l’anno venturo.

Dopo degli ottimi arrosticini di pecora a Campo Imperatore, ci siamo fermati a pranzo a Mosciano Sant’Angelo al lago Paradise, ristorante che ci ha deliziato con ottimi antipasti e primi piatti.

In compagnia di Alessandro, Anita, Brigitte e Sabina (gita organizzata perfettamente dalla sezione di Bressanone del Club Alpino Italiano).

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Sabina
Sabina
2 anni fa

Bravo Sandro! Una bella recensione della nostra avventura!! Alla prossima