Radlseenock

Radlseenock da Bad Schalders attraverso la valle Arzvenntal

sentiero piuttosto ripido, ora libero dai tronchi caduti lo scorso inverno, in solitaria non c’era proprio nessuno fino al Radlseenock, poi in quel tratto che porta alla cima del Königsanger un gruppo di atleti dilettanti che avevano appena concluso la corsa in montagna al rifugio Radlsee. Mi sono fermato poco sulle cime Hundskopf/Radlseenock e Königsangere e neppure al rifugio che era affollato. Scendendo verso casa (lunga, 1.941 metri di dislivello) poco sotto al rifugio ho chiaccherato a lungo con una simpatica escursionista di Brema che stava salento con un zaino piuttosto grande e con un cane al guinzaglio. Era appena reduce da un’alta via, quella che parte dal Grossglockner ed arriva a Muggia, compiuta con tenda e cane. Mi ha raccontato che in Friuli il più grosso problema era la presenza continua di notte, nei dintorni della tenda dei sciacalli dorati e dei cinghiali. Dopo due mesi di vagabondaggio nelle Alpi, questa era l’ultima tappa di una variante che passava dalla Pusteria.

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