Salento a piedi

Salento a piedi da Lecce a Leuca

In questa stagione i litorali si riempono di colori accesi creando un armonico miscuglio di tonalità, eravamo immersi in un mare di fiori e di profumi percorrendo sentieri su tavolato calcareo, su sterrato, su spiagge e brevi tratti su strada asfaltata.

La macchia mediterranea con lentisco, fillirea, alaterno, mirto, corbezzolo, ginepro e ginestre ci ha accompagnato lungo tutto il tragitto percorso a piedi.

Sono luoghi popolati in antichità sin dal II millennio a. C.

Nelle aree archeologiche sono ancora riconoscibili i resti di fortificazioni risalenti all’età del bronzo, ma soprattutto testimonianze dell’epoca Messapica (IV-III secolo a. C.).

Siamo passati di fianco ad un’infinità di torri costiere, Torre San Foca, Torre Roca Vecchia, Torre dell’Orso, Torre Sant’Andrea, Torre Fiumicelli, Torre Santo Stefano, ecc. ed alcune grotte come quella del Poesia Grande e Poesia Piccola, del Tradimento, Sfondata e Della Monaca.

Poi cittadelle fortificate come quella di Otranto.

Siamo arrivati al punto più a est dell’Italia al faro di Punta Palascia, luogo dove le acque del Mar Adriatico si mescolano con quelle dello Ionio, con il cielo terso la vista spazia fino all’Albania (circa 70 km di distanza).

Arrivati a Castro rileggo la frase tratta dal III libro del poema epico Eneide:

“ E già, fugate le stelle, rosseggiava l’Aurora.

Quando da lungi scorgiamo oscuri colli e il basso lido dell’Italia (….)

Le invocate brezze rinforzano, e già più vicino si intravede un porto,

e appare un tempio di Minerva sulla rocca”

Secondo gli studiosi lo sbarco di Enea sarebbe avvenuto nelle basse coste del Salento e precisamente a Castro.

Arrivati a Marina Serra, una delle tappe del nostro cammino, le condizioni atmosferiche fino ad ora molto buone: sole, vento e qualche nuvola ci fanno desistere da proseguire il giorno seguente per il sentiero del Nemico, ma ci permettono di riposare in mattinata. Le cena a base di verdure e pesce (cucina casalinga) era eccezionale !!

L’ultimo giorno, tralasciamo un tratto di strada asfaltata e ci serviamo di un transfert, passiamo per il sentiero panoramico delle Cipolliane, su terra rossa e calcare, fichi d’india, muretti a secco, rocce dalla colorazione verdognola (glauconite) per poi giungere alla nostra meta finale, al santuario di Santa Maria de Finibus Terrae su Punta Meliso.

Secondo una tradizione medioevale, i fedeli si recavano in pellegrinaggio in questo luogo “ai confini della terra” alla ricerca di un lasciapassare per il paradiso (non so chi di noi l’ha ricevuto? ).

Abbiamo mangiato semmpre bene ma l’ultima serata al ristorante “Calura Leuca” è stata epica, con ottimi piatti più che abbondanti della cucina tipica salentina, accompagnati da ottimi vini !!!!

Il gruppo era composto da 14 viandanti, tutti simpatici camminatori, Carla la nostra guida è stata molta brava, il nostro amico Christian ha portato un po’ di aria allegra dal nord, qualche volta le ha fatto perdere la pazienza, ma il modo gioviale di Christian di rapportarsi con gli altri, gli perdonava quasi tutto.

Secondo viaggio con www.trekkilandia.it che posso più che consigliare……

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